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Con il contratto preliminare di compravendita il promittente
venditore si obbliga a stipulare con il promittente acquirente,
o con quel soggetto, privato o ente, che quest'ultimo indicherà,
il contratto definitivo di vendita (mediante atto pubblico
notarile o scrittura privata autenticata). Su di esso vanno
indicati per iscritto: i dati anagrafrici dei contraenti;
il prezzo di vendita dell'immobile; la descrizione dell'immobile
con i dati catastali; i tempi e i modi di pagamento; la somma
ricevuta a titolo di caparra confirmatoria; la conformità
dell'immobile alle disposizioni di legge e ai regolamenti
urbanistici ed edilizi; la data entro la quale dovrà essere
stipulato il rogito ed il notaio incaricato a redigerlo. Questo
contratto vi vincolerà in modo pressoché definitivo all'acquisto
e, pertanto, è estremamente consigliabile (ma non necessario!)
che esso venga stipulato con l'assistenza di un notaio o di
un avvocato (ma esperto del settore!). Diverse possono essere
le problematiche che investono questo particolare momento,
per il quale non ci si può improvvisare esperti della materia.
Per l'acquirente, pertanto, resta solo il compito di seguire
l'operato del professionista e, quindi: chiedere un colloquio
con il notaio e prospettargli ogni problematica che si ritiene
importante; valutare con il medesimo le eventuali opportunità
di tutela attraverso l'inserimento di clausole ad hoc; valutare
con il professionista gli aspetti fiscali dell'acquisto; è
possibile, infatti ottenere importanti agevolazioni fiscali
(per es., nel caso di acquisto come prima casa o di immobili
di particolare interesse storico o artistico); nel caso che
il venditore sia un imprenditore o una società, valutare la
possibile tutela in caso di fallimento (che potrà coinvolgere
il bene acquistato ancora per due anni dalla data della stipula);
valutare l'eventuale opportunità della trascrizione del preliminare,
che costituisce sicuramente una valida ed efficace tutela
per l'acquirente ma può presentarsi estremamente onerosa fiscalmente.
Al momento della sottoscrizione, poi, vi verrà chiesto di
versare una determinata somma di denaro. Quest'ultima, che
dovrà essere la più bassa possibile e non superare mai, in
ogni caso, il 10 o 15% dell'intero corrispettivo, dovrà essere
versata a titolo di caparra confirmatoria e di acconto sul
prezzo. Caparra confirmatoria significa che nel caso non si
prosegua nell'affare per colpa vostra perderete la somma,
ma nel caso che la colpa sia del venditore avrete diritto
alla restituzione del doppio di quanto versato. Qualora tutto
vada bene, detta somma verrà computata nel prezzo.
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