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Nel
concedere un mutuo la banca chiede anche una garanzia affinchè
sia sicura che il prestito le venga restituito. Le garanzie
che può chiedere sono l'ipoteca e la fidejussione. E' da respingere
l'eventuale richiesta della banca (più spesso sono le finanziarie
a seguire questa prassi) di una procura a vendere la casa
nel caso in cui non vengano pagate le rate del mutuo.
L'ipoteca è la garanzia che consente alla banca di recuperare
forzatamente il proprio credito quando il debitore non paga.
Al debito principale (capitale) debbono essere aggiunti gli
interessi stabiliti per il mutuo, quelli per il ritardo, le
spese della procedura per la vendita all'asta della casa.
Per questa ragione l'ipoteca viene iscritta per un importo
molto superiore a quello del mutuo. Ciò significa che sino
a quell'importo il valore della casa è riservato alla banca
e che un eventuale altro mutuo - che tuttavia non sempre le
banche concedono - potrà essere richiesto solo sul valore
residuo dell'immobile. L'importo dell'ipoteca viene comunque
deciso dalla banca e non è contrattabile. Le spese per l'accensione
dell'ipoteca sono a carico di chi chiede il mutuo. Il mutuo
viene considerato estinto con il pagamento dell'ultima rata.
L'ipoteca che lo garantisce rimane invece attiva sino a quando
siano trascorsi 20 anni da quando il mutuo è stato concesso.
Per i mutui di durata inferiore a 20 anni vi è quindi un periodo
di tempo in cui l'ipoteca esiste anche se non ha più alcuna
utilità. La convenieneza a chiederne l'estinzione va commisurata
alle proprie necessità in consideraione che la cancellazione
dell'atto, costa normalmente circa 1.400.000. Conviene farlo
in caso intenzione a vendere o lasciarla estinguere per suo
conto, in caso contrario.
Talvolta viene richiesta la fideiussione da parte di un terzo
di una persona che ci conosce e che è disposta a garantire
per noi (ad esempio da parte di un genitore per il figlio).
Questa prassi bancaria è corretta purché siano determinati
i limiti di importo e la durata della fideiussione.
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