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Tasso
fisso o tasso variabile?
L'eterno dilemma non sembra trovare soluzione se non nelle
attitudini del singolo debitore.
Nel caso di tasso fisso, infatti, a fronte di una percentuale
più alta di interessi avremo la certezza che per nessun motivo
questi potranno cambiare, anche nel caso di inflazione vertiginosa
(anche se, per quest'ultimo caso, almeno normalmente, le Banche
si tutelano prevedendo dei limiti minimi di interessi: controllate
bene le condizioni).
Nel caso di tasso variabile, a fronte di un interesse iniziale
molto basso dovremo correre il rischio di un aumento del tasso
di inflazione e, conseguentemente, del tasso di interesse
applicato.
Molto interessanti (e ormai diffusissime) sono le soluzioni
intermedie: un periodo a tasso fisso (di diversa durata a
seconda delle Banche) e poi la possibilità di scegliere se
continuare o optare per un tasso variabile (od altre condizioni).
E viceversa.
Considerate, poi, che spesso i mutui prevedono un periodo
cd. di "preammortamento". Cioè il mutuo entra a "regime" non
subito alla data della stipula del contratto, ma in secondo
momento (all'inizio, appunto, dell'"ammortamento", cioè della
scadenza delle rate pattuite e indicate nell'apposito prospetto
normalmente allegato all'atto). In questo periodo, il tasso
sarà diverso rispetto al quello previsto a "regime". Inoltre,
alcune Banche prevedono un tasso più favorevole per il primo
periodo, per poi modificarlo dopo un certo periodo di tempo.
Per avere un metro di riscontro, valutate sempre le condizioni
del mutuo a regime. Bisogna ammettere che qualche volta è
estremamente difficile capire il metodo di calcolo degli interessi
praticati dalla Banca in caso di tasso variabile.
Abbiate presente che gli Istituti di Credito, per il calcolo
degli interessi, prendono a base un parametro di riferimento:
· RIBOR Rome Interbank Offered Rate. E' il prezzo della lira
interbancaria sulla piazza di Roma
· LIBOR London Interbank Offered Rate. E' il prezzo della
lira interbancaria sulla piazza di Londra.
· TUS Tasso Ufficiale di Sconto.
· PRA Prime Rate ABI. E' un tasso a debito applicato in genere
alla migliore clientela, calcolato ogni 15 giorni circa dall'Associazione
Bancaria Italiana.
Questi dati si desumono da dati oggettivi (normalmente il
quotidiano "Il Sole 24Ore" o pubblicazioni equipollenti) e
aggiungono a questo una certa percentuale detta "SPREAD" (circa
il 0,8-3%). Più complesso è il calcolo (per esempio nel caso
di utilizzo di due o più parametri di riferimento), più difficile
è il controllo negli anni che il tasso applicato sia quello
effettivamente dovuto.
Inoltre i tassi d'interesse devono stare sotto il livello
del tasso di usura. Il calcolo dei tassi usurari viene fatto
aumentando della metà i tassi medi di mercato. In base alle
norme di legge la rilevazione viene fatta trimestralmente
sui tassi medi praticati per le operazioni di prestito e viene
ufficializzata dal Tesoro su dati raccolti dalla Banca d'Italia
dall'Ufficio Italiano dei Cambi, pubblicati ogni tre mesi
sulla Gazzetta Ufficiale.
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